L’edizione 2013 dell’evento espositivo 11x11th mette in mostra 13 artisti per un totale di 24 opere. Importante in questa edizione la collaborazione con il “Premio Baraonda” organizzato dall’Associazione “Arteria” di San Pietroburgo con tre vincitrici russe chiamate ad esporre al Lucania Film Festival. Le opere scelte sembrano essere tutte legate tra loro da un particolare elemento: attraverso diversi motivi differenti linguaggi e tecniche, gli autori selezionati affrontano un tema preciso, quello della memoria. Storie personali, eventi immaginari e reportage mettono in luce accadimenti del passato, del presente e del futuro.
Claudio Cravero artista impegnato sul linguaggio dei media e incentrato sul tema del ricordo, ci mostra immagini forti ed evocative.
Cesare Cassone dedica la sua opera “World in motion” al Lucania Film Festival.
Daniil Gagarin crea dipinti e immagini grafiche con uno stile personale a tratti realistico e grottesco.
Dario Quatrini presenta due opere che fanno parte del progetto “Dispacci da astronauti perduti” dove la frammentazione delle immagini e dei segni rappresentano ipotetici messaggi mentali inviati da cosmonauti dispersi nello spazio.
Eugenia Sarkisian realizza opere particolarmente elaborate, dove luci e ombre assumono carattere crepuscolare e rimandano ad evocazioni emotive riconducibili a qualcosa di lontano nel tempo.
Franco Meloni artista poliedrico ama utilizzare differenti linguaggi dalla pittura alla scultura, le sue opere sono incentrate sull’imperfezione, l’irregolarità e il conflitto segni della mutevole personalità dell’essere umano.
Nicola Vignola realizza opere luminose affrontando temi differenti, a tratti poetica è l’elaborazione dei suoi lavori.
Olga Kataeva giovane artista di Leningrado, le sue opere fanno parte di molte collezioni pubbliche e private in Russia, Francia e Cina.
Raffaele Luongo musicista e fotografo lucano, appassionato all’etno-antropologia realizza diversi reportages sulle tradizioni popolari e religiose del sud Italia.
Le opere di Roberto Morreale rimandano a nostalgici ricordi, il ghiaccio elemento prediletto dell’artista, si materializza nei suoi lavori come simbolo di dolce e freddo distacco.
Serena Laborante nelle sue opere rimanda alla grande carica espressiva del corpo; il corpo diventa quel “luogo” dove si sedimenta ogni cosa.
Nelle opere di Tiziano Cappelletti le trame e gli intrecci sulla tela ci parlano della vita, della morte e della rinascita.
Vincenzo Baldini ci offre squarci di realtà rielaborate per mezzo della materia: arbusti, boschi, palazzi e castelli, drag queen e ritratti. Attraverso una rappresentazione lucida o a tratti misteriosa i soggetti emergono dalla tela come impressioni indelebili.
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